L’approccio che uso nella mia pratica lavorativa è di tipo psicodinamico, per cui grande attenzione viene posta sul conflitto psichico e sull’inconscio, ritenuti fondamentali nel determinare il comportamento della persona e di conseguenza la sua sofferenza e il suo benessere psicologico. Secondo quest’ottica è importante rendere l'individuo consapevole delle forze inconsce che agiscono dentro di lui, in modo da poter comprendere le cause profonde del disagio e affrontarle.
Ogni essere umano è unico e portatore di un mondo interno da esplorare insieme, alla ricerca delle risorse da attivare o riattivare, ponendo grande attenzione ai meccanismi di difesa. 
L’importanza della parola, nel mio lavoro quotidiano, è evidente. 
Con il linguaggio non ci limitiamo a descrivere la realtà che ci circonda e quella dentro di noi, ma con esso le costruiamo, attribuiamo dei significati. Parlare ci aiuta a comprendere queste attribuzioni e, ove necessario, a cambiarle, modificando atteggiamenti e comportamenti disfunzionali.
Come diceva Marcel Proust: “I viaggi che portano alle scoperte maggiori non sono quelli in cui si vedono mondi nuovi, ma quelli in cui rivediamo mondi conosciuti con occhi diversi”.

Per me è molto importante dedicare i primi colloqui della consultazione psicologica alla comprensione delle esigenze del paziente, dei sintomi e delle difficoltà che presenta, al fine di poter lavorare insieme su di essi e fornire il supporto più adeguato.